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Laboratorio “Cibo e Arte”: uno sguardo consapevole su ciò che mangiamo

Scritto da Redazione IBSA | 16 giu 2025

Castagnola – Sei incontri, un solo filo conduttore: il cibo come esperienza, racconto e scoperta. All’interno dell’anno scolastico 2024-25 due classi quinte della scuola elementare di Cassarate hanno preso parte al laboratorio “Cibo e arte: un viaggio tra gusto, colore e cultura”, promosso da IBSA Foundation in collaborazione con il DECS. Il percorso, fatto di momenti creativi, osservazione e dialogo, si è concluso con la mostra espositiva finale aperta anche ai genitori.

Sei incontri per imparare con tutti i sensi

Il laboratorio si è articolato in sei tappe: quattro svolte a scuola, due presso la sede della Fondazione, Casa Carlo Cattaneo. L’obiettivo era semplice ma ambizioso: regalare ai bambini un’esperienza capace di trasformare l’apprendimento in qualcosa di concreto e memorabile.
Nessuna lezione frontale: alla teoria si è intrecciata la pratica, e i contenuti scientifici hanno preso forma attraverso arte, manualità e narrazione.
Il cibo si è trasformato in filo conduttore per parlare di salute, territorio, ambiente e tradizioni familiari, offrendo ai piccoli partecipanti uno sguardo ampio e consapevole sull’alimentazione e le sue implicazioni.

La piramide alimentare

Il cuore del laboratorio è stato un percorso didattico strutturato attorno alla piramide alimentare. Si tratta di un modello che rappresenta una dieta equilibrata, dove alla base ci sono gli alimenti da consumare più frequentemente (come frutta, verdura). Salendo verso la punta, invece, si trovano quelli da mangiare con moderazione (carne rossa, dolci, grassi). Questo modello è stato utilizzato come strumento narrativo e scientifico per guidare l’esplorazione del cibo. Ogni incontro ha approfondito un livello della piramide, combinando una parte teorica – centrata su conoscenze e riflessioni – con una parte pratica - dedicata all’espressione artistica e alla condivisione delle esperienze in classe.

Il cammino è partito dalla base, con frutta e verdura valorizzate per colori, stagionalità e benefici nutritivi.
Si è, poi, passati ai farinacei – pane, pasta, riso, cereali – osservati anche al microscopio per scoprirne la struttura e la varietà.
Il terzo livello ha riguardato le proteine animali e vegetali: un’occasione per discutere di caccia, pesca, allevamento, biodiversità e salute globale, mettendo in relazione alimentazione, tradizioni e sostenibilità.
A chiudere, si è parlato dei grassi vegetali e animali, analizzati per comprendere le differenze tra grassi saturi, insaturi e omega 3, e riflettere su quantità, qualità e funzioni nutritive.

Tutti gli incontri si sono svolti con materiali di facile reperibilità, accessibili a ogni scuola. La parte artistica ha permesso di esplorare l’espressività e l’interpretazione attraverso differenti tecniche: pastello su carta nera, carboncino, stampa monotipo, e molto altro ancora. L’attività visiva ha accompagnato quella teorica, rafforzando l’attenzione, stimolando la creatività e lasciando tracce durature nella memoria.

Un progetto educativo sostenibile

Il laboratorio ha rappresentato non solo un’opportunità per i bambini di apprendere in modo attivo e coinvolgente, ma anche un’occasione di lavoro condiviso con le insegnanti, nel segno di una didattica più aperta, sperimentale e partecipata.
A guidare e affiancare le docenti lungo il percorso sono stati Valérie Morelli e Nicolò Osterwalder, esperti disciplinari della scuola dell’obbligo, con l’obiettivo di intrecciare contenuti, metodi e riflessioni in grado di arricchire la pratica quotidiana in classe.

Il progetto si inserisce pienamente nel Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese, in particolare nei campi della Formazione generale e dunque dell’educazione allo sviluppo sostenibile, contribuendo a rafforzare il dialogo tra scuola e territorio.

Rispetto all’edizione precedente, il laboratorio di quest’anno si è strutturato in modo più continuativo e articolato, con un coinvolgimento ancora più attivo di bambini e bambine. 
Una crescita che riflette l’impegno di IBSA Foundation nel costruire percorsi educativi capaci di lasciare il segno, rendendo la scienza accessibile, coinvolgente e alla portata di tutti.

Il progetto si è concluso il 16 Giugno con l’esposizione a scuola di tutti i lavori, ma l’eco delle domande, dei sorrisi e delle scoperte continuerà a risuonare nelle aule e nelle case.
Parlare di cibo, in fondo, se lo si fa con attenzione e consapevolezza, significa parlare anche di identità, tradizione, rispetto e futuro.