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Paolo Rossi Castelli30 nov 20181 min read

Nel cervello almeno 133 tipi diversi di cellule

Per ottenere una mappa così dettagliata, gli studiosi hanno deciso di analizzare il DNA di tutte quelle cellule, osservando il modo in cui il codice genetico si “esprimeva” (cioè, in pratica, il modo in cui gestiva la produzione delle proteine). Così, in base alla diversa espressione genica, sono emerse le 133 tipologie diverse di cellule.

Questo “catalogo” delle aree della visione e del movimento, in realtà, è solo un primo passo per capire veramente in che modo funzioni il cervello (quello dei mammiferi resta tuttora avvolto da molti misteri). È probabile che gli “ingredienti” trovati nelle zone prese in esame dall’Allen Institute siano presenti anche in altre aree specializzate della corteccia (per esempio, in quelle del linguaggio o della memoria). Ma occorrerà ancora molto tempo per decifrare tutta questa complessità… In ogni caso, i risultati degli studi sui topi aiuteranno a capire anche come funziona il cervello umano.

«Questa è di gran lunga l’analisi più completa e approfondita mai eseguita finora su una precisa zona della corteccia cerebrale – ha detto Hongkui Zeng, autore senior dello studio. – Con tutti questi dati a disposizione possiamo cominciare a stabilire nuovi principi su come è organizzato il cervello e, in definitiva, su come funziona».

Nell’ambito di un secondo studio, pubblicato sempre sullo stesso numero di Nature, i neuroscienziati dell’Howard Hughes Medical Institute (Janelia Research Campus) di Ashburn (Stati Uniti) hanno illustrato un’altra scoperta ottenuta grazie all’analisi dei geni. I ricercatori hanno identificato, in particolare, la presenza di due tipi di cellule nervose associate al movimento, finora sconosciuti. In questo caso sono stati condotti test relativi anche alla forma e alla funzione delle due nuove specie cellulari, e si è capito che una è legata alla pianificazione e l’altra all’inizio dei movimenti.

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Paolo Rossi Castelli

Giornalista dal 1983, Paolo si occupa da anni di divulgazione scientifica, soprattutto nel campo della medicina e della biologia. È l'ideatore dello Sportello Cancro, il sito creato da corriere.it sull'oncologia in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi. Ha collaborato per diversi anni con le pagine della Scienza del Corriere della Sera. È fondatore e direttore di PRC-Comunicare la scienza.

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