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Luca Nicola29 set 20202 min read

Test del DNA: cosa ci dicono davvero sui nostri antenati? | Fondazione IBSA

L’ittiologo e biologo evoluzionista Prosanta Chakrabarty parte da questo apparente paradosso per spiegarci in modo semplice alcuni meccanismi complessi della genetica.

I test del DNA funzionano benissimo per sapere chi sono i genitori di una persona, ma possono dare risposte meno affidabili in altri casi: per capire perché, dobbiamo prima sapere da dove proviene il nostro DNA.

Il DNA di ogni persona è costituito da circa 6 miliardi di coppie di basi, immagazzinate in 23 coppie di cromosomi (46 in totale). Può sembrare una quantità incredibile di informazioni, ma il 99% del nostro genoma è condiviso tra tutti gli esseri umani. Solo il restante 1% contiene tutto ciò che è specifico sull’ascendenza di un individuo. E di quell’1%, i test del DNA utilizzano, a loro volta, meno dell’1%.

Va poi tenuto presente che tra genitore e figlio il DNA non può mai essere identico, a causa del processo di ricombinazione che avviene nelle cellule germinali del genitore durante la divisione che genera ovuli e spermatozoi. Questo rimescolamento avviene per poter riassortire i geni ereditati dalla generazione precedente, in modo da trasmetterli alla prole in nuove combinazioni.

Nel caso specifico, i cromosomi delle due sorelle sono diversi non solo dai loro genitori, ma l’uno dall’altro. Quindi una sorella non è più francese dell’altra, nel senso che ha più antenati che provengono dalla Francia. Semplicemente, i suoi antenati francesi sono più rappresentati nel suo DNA.

Ma non finisce qui:

I test non tracciano realmente il DNA degli antenati francesi delle sorelle; non abbiamo accesso al genoma delle persone decedute delle generazioni precedenti. In realtà, questi risultati si basano su un confronto con il DNA delle persone che vivono oggi in Francia. I test cercano marcatori genetici o combinazioni di marcatori genetici. Questi marcatori sono brevi sequenze trovate in luoghi specifici. La sorella considerata ‘più francese’ condivide i marcatori genetici con le persone che vivono oggi in Francia. L’ipotesi è che questi marcatori condivisi indichino antenati provenienti dallo stesso luogo: la Francia.

Questi risultati si basano su persone il cui genoma è stato sequenziato. Va tenuto presente che l’80-90% di loro è di origine europea: il test del DNA non rivela l’eredità di persone non rappresentate nel database e, man mano che più persone vengono sequenziate, i risultati potrebbero cambiare.

Sono queste le motivazioni che sconsigliano di utilizzare il test per definire l’etnia di una persona: il modo in cui ereditiamo il nostro DNA e le informazioni a oggi disponibili rendono ancora molto difficile stabilire il risultato con assoluta certezza.

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Luca Nicola

Copywriter dal 1988, ha iniziato la sua carriera in De Agostini, per poi scegliere di continuare come freelance. Laureato in Filosofia, attualmente è anche docente di Web Marketing presso il Centro di Formazione Federlegno. Come consulente di comunicazione lavora da anni per molti clienti, tra cui alcuni grandi gruppi internazionali. Nel 2012 ha aperto il blog personale "Mela N" dove tratta argomenti legati alla Scrittura, alla Comunicazione, al Content Marketing e allo Storytelling.

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