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Rosalyn, la madre dell'endocrinologia | Fondazione IBSA

Scritto da Luca Nicola | 20 ott 2020

Rosalyn Sussman Yalow è stata la sesta donna al mondo a vincere il premio Nobel in campo scientifico e la seconda donna a vincere il Nobel per la Medicina, dopo Gerty Cori.

Nel 1977 ha condiviso ex aequo con Roger Guillemin e Andrew Schally il Nobel per la Medicina.

Rosalyn è stata premiata per la scoperta e la messa a punto del dosaggio radioimmunologico degli ormoni proteici, uno strumento d’indagine che ha facilitato importanti progressi in molti campi della biologia e della medicina sperimentale e costituisce tuttora un metodo diagnostico molto utilizzato in medicina clinica.

 

La storia di Rosalyn

Ero entusiasta all’idea di dedicarmi alla fisica. La mia famiglia, essendo più pratica, pensava che la posizione più desiderabile per me sarebbe stata quella di insegnante di scuola elementare.

[Rosalyn Yalow]

Rosalyn nacque a New York nel 1921. Il padre era un grossista di materiali da imballaggio, la madre faceva la casalinga. Entrambi non avevano completato le scuole dell’obbligo, ma fecero di tutto perché la figlia avesse la possibilità di studiare.

Alla fine degli anni ’30, quando era al college, Rosalyn si appassionò alla fisica, e in particolare alla fisica nucleare. Nel gennaio 1939 Rosalyn era tra il pubblico di un’aula della Columbia University ad ascoltare Enrico Fermi che teneva una conferenza sulla fissione nucleare: una scoperta che nel giro di pochi anni portò non solo a terribili sviluppi militari, ma anche alla disponibilità di radioisotopi per indagini mediche e moltissime altre applicazioni pacifiche.

Quando nel 1940 fu ammessa all’Università dell’Illinois nel Dipartimento di Fisica, Rosalyn scoprì di essere l’unica donna tra i suoi 400 membri: il Preside della Facoltà si congratulò con lei, che era la prima donna ad essere entrata lì dal 1917.

Nel gennaio 1950 Rosalyn scelse di lasciare l’insegnamento e di lavorare a tempo pieno al Bronx VA Hospital di New York, dove, per oltre vent’anni, divise la gestione del laboratorio di ricerca radioisotopica con un medico, Solomon Berson. Chi li vedeva lavorare insieme rimaneva colpito dall’incredibile alchimia professionale che esisteva tra loro, ai limiti della telepatia: capitava spesso che uno dei due ‘completasse la frase iniziata dall’altro’.

La loro collaborazione portò a risultati scientifici eccezionali: Rosalyn Yalow e Solomon Berson sperimentarono per la prima volta la RIA – Radio Immuno Assay – una tecnica diagnostica che ancora oggi è utilizzata in tutto il mondo.

Nel 1977 la loro scoperta fu premiata con il Nobel per la Medicina e il grande rimpianto di Rosalyn fu quello di non poterlo condividere con il collega, morto improvvisamente di infarto l’11 aprile 1972. Poco tempo dopo, il laboratorio in cui i due scienziati avevano lavorato per molti anni venne intitolato, per volere di Rosalyn, alla memoria del dottor Berson.

Anche dopo il conseguimento del Premio Nobel, Rosalyn continuò a pieno ritmo nel suo lavoro di ricerca, che le portò ulteriori e prestigiosi riconoscimenti: nel 1988 ricevette la National Medal of Science, la più alta onorificenza riservata ai cittadini statunitensi che si sono distinti nella scienza e nella tecnologia.

Morì a New York nel 2011.

 

La sua personalità

In quanto donna, Rosalyn dovette superare molti ostacoli prima di potersi dedicare a tempo pieno alla ricerca scientifica. Ma lei, che si definiva testarda e determinata fin da bambina non si lasciò abbattere e continuò senza esitazioni nella strada che aveva scelto.

Sposata con il collega Aaron Yalow, madre di due figli, anche dopo il raggiungimento del successo professionale Rosalyn non smise di lottare contro la discriminazione femminile, impegnandosi perché fossero sempre garantite pari opportunità nell’accesso agli studi e incoraggiando le giovani studentesse a intraprendere la carriera scientifica.

In occasione della consegna del premio Nobel affermò:

 

Non dobbiamo aspettarci che nell’immediato futuro tutte le donne possano ottenere piena uguaglianza e pari opportunità, dobbiamo credere in noi stesse o nessuno crederà in noi; dobbiamo alimentare le nostre aspirazioni con la competenza, il coraggio e la determinazione di riuscire; e dobbiamo sentire la responsabilità personale di rendere più semplice il cammino per chi verrà dopo.

[Rosalyn Yalow]

 

Le sue ricerche

Le prime ricerche insieme al dottor Solomon Berson si concentrarono sull’applicazione dei radioisotopi nella determinazione del volume sanguigno, nella diagnosi clinica delle malattie tiroidee e nella cinetica del metabolismo dello iodio. Rosalyn e Solomon estesero queste tecniche agli studi sulla distribuzione della globina e agli ormoni.

A quel tempo l’insulina era l’ormone più facilmente disponibile in una forma altamente purificata, e i due ricercatori svilupparono uno strumento che potenzialmente era in grado di misurare l’insulina circolante.

Dopo diversi anni di lavoro, riuscirono a trasformare il concetto nella realtà della sua applicazione pratica, con la misurazione dell’insulina plasmatica nell’uomo. Era il 1959 e iniziava così l’epoca della radioimmunoassay (RIA), utilizzata di lì in poi per misurare centinaia di sostanze di interesse biologico in migliaia di laboratori in tutto il mondo.

Nonostante il suo enorme potenziale commerciale, Rosalyn e Solomon si rifiutarono di brevettare il metodo, per renderlo disponibile anche nei Paesi più poveri.

Nel corso della sua straordinaria carriera scientifica, Rosalyn divenne mentore e punto di riferimento per scienziati di tutto il mondo, trasmettendo a molti di loro la sua passione per la ricerca endocrinologica investigativa.

Per questo è stata definita la madre dell’endocrinologia.

 

 

Nina Chhita è l’artista e l’illustratrice dell’account Instagram @nina.draws.scientists, i cui soggetti di predilezione sono le donne: scienziate contemporanee e pioniere. L’avventura inizia con l’intento di far scoprire figure storiche e, in quanto scienziata lei stessa, gravitanti attorno al mondo scienza. Da allora sono stati scritti articoli su BBC news e Mental Floss. I suoi capolavori sono apparsi sui social media dell’Università di Oxford, dell’Università di Bath, Dementias Platform UK e in un video YouTube di Vanessa Hill. Nina vive a Vancouver dove lavora come scrittrice medica creando contenuti educativi per gli operatori sanitari.