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IBSA Foundation_bambini natura e animali
Catterina Seia26 mar 20247 min read

Bambini, natura e animali: guida alla crescita empatica e sostenibile

Quale relazione favorire tra i bambini, le bambine, la natura e con gli animali nelle società occidentali post-moderne? Come creare una comunicazione profonda per supportare la loro crescita?  

Gli scenari di crisi climatica pongono nuovi interrogativi sul rapporto essere umano e ambiente. L’ingresso massivo dei dispositivi informatici nella quotidianità richiede nuove strade educative a sostegno dei bambini e della genitorialità responsiva. Diventa una necessità di futuro educare i bambini a una visione One health, di costruzione di benessere circolare, tra umani e ambiente, sviluppare empatia e affettività, affinché possano prendere nelle loro mani il mondo che li circonda per farlo proprio e trasformarlo, costruendo una identità ecologica, come afferma B. Mampe(2017) capace di essere aperti al futuro e appassionati alla vita.

 

Una migliore qualità di vita grazie alla natura 

Il biologo evoluzionista Wilson Harvard (2002) ci parla di “biofilia” indicando il legame profondo tra l’essere umano e la natura: la tendenza innata a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente, in una capacità innata che ci accompagna sin dalla nascita. Non istintiva e per tale motivo va educata, necessita di essere sperimentata e accompagnata lungo il cammino della vita sin da bambini. 

Crescenti sono gli studi che acclarano come educare all'amore per la natura e farne esperienza (Merlchiori, Barzotti 2018), migliora il ben-essere e la qualità della vita (Louv 2005, 2011; White et al. 2013; Zelenski, Nisbet 2014), sostenga il senso di appartenenza al mondo (Wilson 1993; Kaplan 1995), stimoli il recupero di consapevolezza ed identità ecologica (Tomashow 1996; Mortari 2001, 2007; Bardulla 2014), supporti l’incremento di attenzione e concentrazione (Hertzog et al. 1997; Faber Taylor et al. 2001; Hafner 2002; Kuo, Faber Taylor 2004; Faber Taylor, Kuo 2006, 2009; Stigsdotter et al. 2010, Bowler et al. 2010; Barbiero 2015; Schutte, Torquati, Beattie 2015)e lo sviluppo cognitivo/emotivo (Waite, Pratt 2011; Sobel 2008; Constable 2012; Sedgwick 2012; Dadvand et al. 2015).  

Secondo il pedagogista Richard Louv (2005), l’assenza di contatto con la natura, porta i bambin* ad accusare nel tempo un disturbo da “Deficit di Natura” (Nature deficit disorder -non ancora riconosciuto del tutto clinicamente) che si manifesta con atteggiamenti di aggressività, difficoltà di concentrazione e attenzione, forme di depressione e minore socializzazione con conseguenze negative sullo sviluppo della capacità empatica. 

Bambini e animali: a scuola di empatia 

Quanto i nostri bambini possono sperimentarsi liberi in natura? Conoscono direttamente le forme di vita che li circondano, piante, animali e non attraverso immagini digitali o cartoni animati? Quanto siamo disposti noi adulti ad aprire la visione del mondo dei bambini attraverso la natura? Pensiamo effettivamente che gli animali possano aiutarli a crescere?  

Il cane è l’animale per eccellenza che favorisce un contatto profondo con la natura. K. Lorenz (1977) padre dell’etologia, nella descrizione narrativa scientifica dell’origine dell’addomesticamento del cane, ipotizza che nell' era paleolitica, alle richieste di una bambina nel tenere con sé un cucciolo di cane, il padre acconsenta intenerito. È affascinante la costruzione di Lorenz di come sia nato il percorso di umanizzazione del genere umano, attraverso il cuore e le mani amorevoli di una bambina preistorica. 

Cosa lega una bambina della preistoria ad una bambina e ai bambini di oggi? Il filo sottile ontologico e filogenetico nell’essere stati progettati per essere empatici verso la natura e i propri simili. L’empatia, secondo la psicologia è la capacità di immedesimarsi in ciò che vive l’altra persona, comprendendo emozioni, sentimenti e sofferenzaLe evidenze scientifiche dimostrano come il rapporto con l’animale determini nella persona un aumento dell’autostima e della coscienziosità, e allo stesso tempo una riduzione del rischio di isolamento (Merlchiori, Barzotti 2018). 

Una modalità possibile per educare i bambini al rapporto con la natura e la relazione con l’animale è attraverso gli interventi assistiti con animali (I.A. A. già pet therapy) i quali aiutano e potenziano i processi di cura e guarigione. Laddove non arriva la persona, è l’animale, la natura che media, cura 

È una strada in divenire. Molti sono gli studi descrittivi sugli I.A.A., ma scarsi studi standardizzati.  

L’introduzione degli animali come mezzo educativo sta diventando, anche in ambito scolastico, una pratica sempre più diffusa in tutta Europa. Uno studio standardizzato si è focalizzato sulla valutazione di impatto dell’inserimento di referenti animali in ambito scolastico per contribuire ad influenzare positivamente lo sviluppo cognitivo e delle competenze emotive dei bambini. Il cane è risultato un perfetto moderatore sia nel sostenere i bambini molto agitati che timidi, adottando comportamenti differenti o favorendo il rilassamento o stimolando l'azione. In sintesi, è stato rilevato che i bambini avevano un incremento in termini di apprendimento, di sviluppo cognitivo, di abilità comunicative, di competenze socio-relazionali e dell’intelligenza emotiva. (Merlchiori, Barzotti 2018). 

Cani e cura: la therapy dog 

La therapy dog, in particolare, si sta sempre più diffondendo sia in ambito scolastico che sanitario. I cani sono capaci di intuire e agire sul bambino a vari livelli sino agli strati più profondi delle vie neurobiologiche. Il contatto, la vicinanza, la comunicazione non verbale e lo spazio relazionale che si crea tra bambino e il cane, con la presenza del pet terapista/adulto, amplificano il ben-essere.  

Studi scientifici hanno mostrato come il contatto fisico con un animale (accarezzarlo, spazzolarlo) induca una riduzione dei livelli plasmatici di cortisolo (il cosiddetto “ormone dello stress”) in entrambe le specie. Inoltre, l’interazione con l’animale, soprattutto il cane, determina un incremento dei livelli di ormoni e di neurotrasmettitori in grado di indurre emozioni positive, come le endorfine e la dopamina, stimolando la socialità, come l’ossitocina, neuropeptide secreto dai nuclei dell’ipotalamo che oltre a ridurre l’ansia e lo stress e a migliorare l’umore, stimola interazioni e legami sociali e accresce il senso di fiducia negli altri. Alcuni ricercatori hanno dimostrato come la concentrazione di ossitocina nelle urine dei proprietari di cani, misurata a seguito di interazioni positive con essi, sia positivamente correlata con la quantità di sguardo reciproco che questi scambiano con il loro animale (Nagasawa M, Mitsui S, En S, et al 2015). 

Una modalità di intervento nel panorama italiano degli I.A.A. per sostenere la crescita dei bambini e la genitorialità è il Metodo Luckyleo® (Teresa Albergo 2018) che unisce i benefici della lettura ad alta voce e la presenza, mediazione del cane/pet, basandosi su numerose evidenze scientifiche sull’importanza di leggere ad alta voce in famiglia, a partire dalla nascita.  Unendo la lettura ad alta voce, attraverso l'utilizzo di libri sensoriali, tattili e/o con la presenza e mediazione del cane, si potenziano differenti livelli, strati emotivi e cognitivi. Il rapporto di conoscenza tra bambino e animale prodotto sia dal contatto fisico, sia dai libri sensoriali, consente l’attivazione e la regolazione delle emozioni di base e dei meccanismi neurofisiologici.  La comunicazione con l'animale si basa su gesti e azioni, sulla prossemica e la comunicazione non verbale. Il contatto mediato dal libro e l'animale raggiunge il bambino nella sua totalità, abbracciandolo, metaforicamente attraverso la voce di chi legge e conduce. Il cane può rappresentare un ponte di calore, emozioni e vissuti che si rapportano all’esperienza di tutti a prescindere dalla condizione esistenziale di ognuno.  

Educare all’alfabetizzazione a partire dalla nascita in relazione al cane/pet e alla natura significa aprire nuove strade educative e di crescita per costruire un mondo compassionevole verso tutto e tutti compresa la natura stessa.  

La bambina preistorica simbolicamente, attraverso il cane, giunge sino ai giorni nostri.

 

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By Catterina Seia e Teresa Albergo
Teresa Albergo, psicologa e terapista
Bibliografia

[1]  Albergo T.  (2018) Io leggo con il mio cane, Edizioni Sonda, Milano; 
[2] Atti dei Convegni 2011 e 2015 a cura di Maria Teresa Cairo
Master in Interventi educativi e riabilitativi assistiti con gli animali,
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano;

[3] Barbiero G. Berto R. (2016) Introduzione alla biofilia. La relazione con la natura tra genetica e psicologia Carocci Editore – Dimensione della Psicologia, Roma; 
[4]Dale P.S., Simonoff et al., Genetic Influence on language delay in two-year-old children, Nature Neuroscience, n. 1 (4), pp. 324 - 328, Agosto 1998;
[5] Linee guida nazionali sugli interventi assistiti con gli animali: il ruolo dell'Istituto Superiore di Sanità; 
[6] M. Borgi, A. Berry, S. Cerino, C. Correale, L. Crescimbene, N. Francia, I. Pistella, E. Alleva, F. Cirulli ;
[7] Lorenz K. (1977) E L’uomo incontrò il cane Adelphi, Milano; 
[8] Louv R. (2006) L’ultimo bambino nei boschi. Come ravvicinare i nostri figli alla natura, Rizzoli, Milano; 
[9] B. Mampe ed al - Newborn’s cry melody is shaped by their native language, Current Biology, n. 19 (23) pp. 1994 - 1997, 15 dicembre 2009 ;
[10] Marchesini R. (2017) Il binomio cane bambino come ausilio dello sviluppo evolutivo;
[11] Moschetti A., et al Dalla voce Materna al Cervello del Neonato, Quaderni acp 2007, Vol. 14, N.4, pag. 188 – 189 ;
[12] Wilson E. (2021) Biofilia il nostro legame con la natura, Edizioni Piano b, Bologna.

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Catterina Seia

Co-Founder e Presidente CCW-Cultural Welfare Center; Co-Founder e Vice-Presidente della Fondazione Fitzcarraldo; Vice-Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna

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