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Redazione IBSA20 mar 20245 min read

Come essere felici nell’era dei social media

Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? Questa domanda, evocativa di una famosa fiaba, potrebbe benissimo riflettere la realtà odierna. Piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok, infatti, fungono da moderni specchi digitali, consentendo a chiunque di esplorare e condividere il proprio aspetto, la propria vita e il proprio Io interiore con il mondo intero. Tuttavia, come la fiaba ci insegna, dietro la ricerca di approvazione, bellezza e felicità c'è spesso un lato oscuro da esplorare.

Se sei felice tu lo sai? 

Nel tumultuoso mondo degli adolescenti, la distinzione tra felicità e gioia assume un ruolo di primo piano nell'analisi del loro complesso tessuto emotivo. Mentre la gioia può essere effimera e connessa a eventi specifici, la felicità si erge come uno stato più profondo e duraturo, radicato nel benessere complessivo della persona. Questa distinzione andrebbe tenuta a mente nell'osservare come gli adolescenti percepiscano e ricerchino la felicità. I giovani trovano infatti soddisfazione in una vasta gamma di ambiti, dall'intensità delle relazioni interpersonali al successo accademico, dall'entusiasmo nello sport al divertimento con gli amici. Questa varietà di fonti di felicità rispecchia la complessità delle esperienze adolescenziali, dove la ricerca di appartenenza, successo e piacere è fondamentale.

È cruciale in questo contesto sottolineare che la felicità, diversamente dalla gioia, non è però solamente una reazione emotiva passeggera, ma piuttosto una condizione profondamente radicata, con significative implicazioni sulla salute, sia mentale che fisica. Studi indicano che gli individui più felici tendono ad avere, ad esempio, una migliore salute cardiovascolare e sono meno inclini a malattie metaboliche. Pertanto, investire nel benessere emotivo degli adolescenti non solo favorisce il loro sviluppo personale, ma può anche apportare benefici duraturi alla loro salute a lungo termine.

L'impatto dei social media sull'autostima dei giovani

L'uso diffuso dei social media, anche in Svizzera1, è da annoverare tra le cause dell’aumento delle problematiche relative alla salute mentale, soprattutto tra i più giovani. Fenomeni quali ansia, depressione e un declino dell'autostima e della percezione del proprio corpo sono emersi come conseguenza diretta di questa tendenza, alimentata da una serie di fattori psicologici e sociali, compresi i messaggi culturali e i modelli di comportamento costantemente presentati nei media.

Oggi, circa 4 adolescenti su 5 utilizzano ogni giorno i social media, con 1 su 10 a rischio di svilupparne un "uso problematico". Questo è quanto emerge dal “report sulle tecnologie digitali, l'uso e le potenziali problematicità di strumenti all'interno della popolazione adolescenziale”2, pubblicato dall'ISS nell'ambito dello studio multicentrico internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children)3 svolto in collaborazione con l'Ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e pensato per approfondire lo stato di salute dei giovani e il loro contesto scolastico e sociale. ​​

Come essere felici: social media vs autostima

Instagram & Co. possono influenzare negativamente l'autostima dei giovani in vari modi compromettendo anche il loro senso di felicità. Uno di questi è la ricerca costante di approvazione online, che può portare a una dipendenza dai like4 e dai commenti per sentirsi accettati o più in generale “parte di” qualcosa. Questo costante bisogno di “approvazione esterna” può infatti minare la vera felicità, poiché la soddisfazione personale diventa costantemente dipendente dall'opinione e dal giudizio altrui.

Tuttavia, preme ricordare che la felicità non è un'esperienza solitaria, ma piuttosto un fenomeno per sua natura interpersonale e che si sviluppa nel contesto delle relazioni umane. Questo si riflette nel concetto di comunità, dove la felicità e l'apprezzamento reciproco trovano terreno fertile. 

Come afferma Bauman, la felicità inizia a casa, in un contesto di interazione autentica con le persone che ci circondano. In un'epoca dominata dai social media e dalla connessione virtuale, è fondamentale ricordare che la vera felicità si nutre dei legami umani reali e profondi e non di “like” o “reactions”. L’essenza della felicità risiede quindi nella connessione con gli altri e nel reciproco sostegno che ci offriamo a vicenda.

Costruire una cultura digitale sana: il ruolo dei genitori e della società nell'affrontare il problema

Perseguire la felicità al giorno d’oggi passa anche dalla costruzione di una cultura digitale sana, il che richiede un impegno congiunto da parte dei genitori, della società e dei giovani stessi. È cruciale fornire ai giovani un'educazione mirata su come navigare in modo sicuro e consapevole sui social media, equipaggiandoli con gli strumenti necessari per preservare e proteggere la propria autostima. In questo processo educativo, un ruolo fondamentale è giocato dai familiari e dai genitori, considerati i "custodi" dell'educazione tra le mura domestiche.

Tuttavia, è emerso da uno studio condotto da Altroconsumo5 che molti giovani nascondono ai loro genitori la propria vita virtuale, suggerendo una mancanza di comunicazione e comprensione tra le generazioni. Il 39% dei ragazzi intervistati ammette di nascondere ai genitori parte delle loro attività online, mentre solo una piccola percentuale di genitori è consapevole dei problemi emotivi legati alle attività online dei loro figli. Questo divario di percezione evidenzia l'importanza di un dialogo aperto e di una maggiore consapevolezza da parte dei genitori riguardo all'impatto dei social media sulla vita dei loro figli.

Mentre il mondo digitale potrebbe incoraggiare l'adozione di identità alterate o maschere pirandelliane, la famiglia dovrebbe essere il luogo primario in cui si costruiscono legami veri e si valorizza il potenziale di salute e benessere dei giovani. In quest’ottica, la promozione di una cultura digitale sana richiede un impegno congiunto sull’asse genitori-figli che favorisca una comunicazione aperta, la consapevolezza e il sostegno reciproco, al fine di creare un ambiente online e offline più sicuro e positivo per tutti.

Happiness2.0

Il quadro delineato evidenzia quanto ancora si debba lavorare per garantire un ambiente online positivo. Tuttavia, per affrontare efficacemente questi problemi, è essenziale guardare non solo all’interno delle quattro mura domestiche, ma anche all’esterno, coinvolgendo educatori e autorità pubbliche.

In questo contesto, IBSA Foundation ha messo in campo diverse iniziative, tra cui il progetto Happiness2.0, di cui hanno parlato in una recente intervista le due coordinatrici: Laura Marciano, ricercatrice associata presso la Scuola di Sanità Pubblica T.H. Chan di Harvard, Centro Lee Kum Sheung per la Salute e la Felicità e Silvia Misiti, Direttore di IBSA Foundation. È stata un'occasione per ascoltare la voce di chi si cela dietro quest'iniziativa, in grado di offrire agli adolescenti ticinesi tra i 14 e i 18 anni, ai genitori e agli stakeholder, un'occasione di discussione su come l'uso dei social media influenzi il benessere degli adolescenti nel tempo, considerando gli indicatori di benessere positivo (ad esempio, la felicità) e i processi di sviluppo come la formazione della personalità e il bisogno di connessioni sociali.

 

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Bibliografia

[1] Dipendenze Svizzera - Attività Online
[2] Tecnologie digitali, l'uso e le potenziali problematicità di strumenti all'interno della popolazione adolescenziale
[3] Health Behaviour in School-aged Children
[4] La dipendenza da like minaccia gli adolescenti
[5] Adolescenti e social: il 39% dei ragazzi nasconde ai genitori la propria vita virtuale

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IBSA Foundation for scientific research promuove una divulgazione scientifica autorevole ed accessibile atta alla tutela della salute e sostiene giovani studenti e ricercatori grazie all’istituzione delle Fellowship e di eventi dedicati.

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