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IBSA Foundation_Giovani espressione creativa contro la depressione
Catterina Seia30 gen 20247 min read

Giovani. L’espressione creativa come antidoto alla depressione

Gli ultimi tre anni hanno contribuito a una atmosfera di instabilità e incertezza senza precedenti, segnando profondamente la salute mentale della popolazione in tutto il mondo, ma particolarmente colpiti sono stati i giovani.

Già prima della pandemia oltre il 45% dei giovani tra i 15 e i 19 anni (Vigo et al., 2016) manifestava stati di sofferenza e, come conferma lo studio Headway, Mental Health Index 2.0, realizzato da The European House nel giugno scorso, sono proprio gli adolescenti a risentire maggiormente della complessità del contesto in cui vivono. Spesso ne consegue l’insorgenza di ansia (28%), depressione (23%), solitudine (5%), stress (5%), o paura (5%) che minano lo sviluppo del potenziale, o comportano esiti negativi in termini di salute, per il fisico, la socialità, o a livello comportamentale ed economico. Nondimeno, influiscono sul rendimento scolastico, portando all’abbandono o a tentativi autolesionistici e anticonservativi.

Lo sviluppo di interventi accessibili e scalabili per agire sulla depressione e l’ansia sono diventati una priorità di salute pubblica (Collins et al., 2011). Pur essendo un tema globale, nei Paesi a basso e medio reddito dell’Africa Sub-Sahariana, come il Kenya, diventa una questione ancora più rilevante in quanto i fattori di stress sociale e ambientale aumentano il rischio di problemi di salute mentale dei giovani. Uno studio del 2020 (Osborn, Venturo-Conerly, Wasil, Schleider, et al., 2020) ha dimostrato che il 46% degli adolescenti kenioti che frequenta la scuola superiore soffre di depressione, mentre il 38% soffre di disturbi d’ansia.

Il contesto sociale ed economico, però, non riesce a invertire la rotta: l’accesso ai trattamenti tradizionali è spesso inaccessibile a causa di barriere sistemiche e strutturali come l'accesso limitato a molti degli interventi esistenti basati su evidenze scientifiche (EBT) che richiedono tempi lunghi, investimenti dedicati per la loro attuazione con la somministrazione da parte di esperti di salute mentale, ma sono solo 116 gli psichiatri e meno di 500 infermieri psichiatrici in tutto il Paese (Marangu, E. et al, 2021). Mancano politiche e investimenti dedicati alla salute mentale (Mutiso V. et al, 2020; WHO Mental Health Atlas 2020); c’è un forte stigma sociale rispetto ai problemi di salute mentale che impedisce ai giovani di cercare aiuto. Molti degli interventi sono adattamenti di approcci sviluppati in Occidente, che non tengono adeguatamente conto del contesto socioculturale in cui vengono attuati. Sono necessari strumenti che possano essere facilmente scalabili e privi di stigma, che non richiedano l’intervento di personale esperto e radicati nel territorio di attuazione (Osborn t. et al., 2022).

La necessità di interventi di salute mentale, non farmacologici, che mostrino la potenzialità di ridurre in modo significativo i sintomi di depressione, e che siano scalabili, accessibili e privi di stigma è quindi urgente.

 

Il protocollo Pre-Texts: una possibile soluzione scalare e a basso costo per agire sulla salute mentale di giovani adolescenti?

Arte e letteratura possono dare un grande contributo al cambiamento psicologico, aumentando l’autostima, la resilienza e la fiducia in sé stessi. Doris Sommer, docente di lingue romanze e studi afroamericani all’Università di Harvard sta sviluppando, con il suo gruppo, un protocollo multicentrico in più continenti, volto all’alfabetizzazione artistica creativa e allo sviluppo del pensiero critico, indirizzato in particolare al ben-essere degli adolescenti. Il percorso si basa su precedenti ricerche sull'efficacia degli interventi culturali nel prevenire o ridurre i problemi emotivi e comportamentali tra i bambini e gli adolescenti.

L’intervento denominato Pre-Texts è stato applicato a Kibera, uno slum di circa 300.000 persone di Nairobi – Kenya, uno dei più grandi dell’Africa, caratterizzato da violenza e criminalità, forti disagi economici, uso e abuso di droghe (Onyango & Tostensen, 2015) e da un contesto di profondo disagio mentale, diventando subito un case study. I risultati sono stati recentemente pubblicati su The Lancet e ClinicalMedicine 2023.

Protocollo Pre-Texts per apprendere nuove competenze e sviluppare il pensiero critico

Il protocollo invita chi legge a usare testi semplici come un estratto di un romanzo, una lezione di fisica o un manuale tecnico, materiale grezzo, pretesto per creare arte, sperimentare e improvvisare. Segue una riflessione collettiva sul processo di interpretazione. Adottato in istituti scolastici di tutti i gradi e in più centri culturali del mondo, sta registrando risultati positivi a favore del ben-essere dei giovani. Grazie allo spazio sicuro della finzione rappresentata dal gioco, unisce alfabetizzazione, innovazione ed educazione civica, creando una proposta educativa olistica, a basso costo e ad alto impatto.

A Kibera, lo studio è stato finanziato dall'Iniziativa Mente, Cervello e Comportamento (MBB – Mind Brain and Behavior) e dal Centro di Studi Africani dell'Università di Harvard, coinvolgendo nella realizzazione lo Shamiri Institute e l’Università di Nairobi. Dopo un workshop preliminare tenutosi nel gennaio 2020, che ha coinvolto numerosi insegnanti, un team di facilitatori di 18-22 anni del luogo, da poco diplomati, è stato possibile formare le risorse adeguatamente sul protocollo. 235 studenti e studentesse (53,19%) sono stati coinvolti nella sperimentazione, divisi in modo randomico (RCT Randomized Controlled Trial) in gruppi da circa 8 persone, di cui una parte ha seguito il protocollo mentre l'altra ha svolto delle attività di doposcuola sulle abilità di studio, come gruppo di controllo.

In cosa consiste il protocollo Pre-Text?

Come funziona? Cinque semplici step. Dopo un primo momento per rompere il ghiaccio, il/la facilitatrice invita una persona a leggere ad alta voce un testo di qualsiasi tipo (un manuale tecnico, un articolo scientifico, una poesia, o l’estratto di un romanzo), nel contempo, il gruppo ascolta e disegna. Durante la sessione, i partecipanti pongono domande per iscritto connesse al testo, in modo anonimo. In questa fase ogni partecipante agisce come inquisitore del testo, sviluppando il pensiero critico e scoprendo il ruolo dell’interpretazione della lettura e che pensieri differenti possono essere un valore aggiunto e non ostacoli. Ognuno poi, seleziona una domanda a cui sceglie di rispondere.  A partire dal testo, un membro del gruppo propone un’attività creativa da realizzare insieme (una sfilata di moda, una canzone, una ricetta etc.). Dopo uno scambio si dà spazio alla creazione, individuale e collettiva.

A seguire, ha luogo un momento di riflessione in cerchio, su ciò che è stato realizzato, con la possibilità di esprimere una o due frasi in merito. Infine, si va alla ricerca di brani o testi collegati al testo originario, con una riflessione metacognitiva/emotiva, alla quale tutti sono chiamati a partecipare, contribuendo così al processo di interpretazione dei materiali scolastici attraverso le arti creative.

Le attività per i singoli gruppi sono proseguite per una settimana e sono stati previsti dei questionari all’inizio del percorso, al termine e un follow up dopo un mese.

I risultati sono in linea con recenti ricerche sull’efficacia di interventi brevi seguiti da personale non sanitario (Osborn T. et al., 2020; Osborn, Venturo-Conerly, et al., 2021; Venturo-Conerly et al., 2022): gli adolescenti che hanno seguito il protocollo Pre-texts hanno registrato un calo maggiore dei sintomi depressivi e di ansia nel momento dell’ultimo follow-up rispetto al gruppo di controllo.

I dati supplementari relativi a questo articolo sono consultabili in questo approfondimento: https://doi. org/10.1016/j.eclinm.2023.102288.

Arte e cultura per ridurre ansia e depressione negli adolescenti

I risultati suggeriscono che un breve intervento di alfabetizzazione artistica con materiale scolastico in un contesto di gruppo, attuato come programma di doposcuola, può ridurre i sintomi di depressione e ansia negli adolescenti dell'Africa sub-sahariana.

Pre-texts è in corso di sperimentazione a Pescara, città italiana che si sta proponendo come laboratorio di innovazione sociale a base culturale, grazie a una convergenza di intenti e una sensibilità condivisa da molti attori del territorio, tra cui l’Università. Il ciclo formativo, basato sull’applicazione del protocollo è stato rivolto principalmente a insegnanti degli istituti superiori e a operatori/operatrici del mondo culturale e sociale. Nel corso della settimana di formazione, sono emersi molteplici livelli di lettura del testo iniziale (un estratto de Il Maestro Ignorante di Jacques Ranciere), che ha rappresentato la base di numerose espressioni artistiche, tra cui il mimo, l’associazione di brani musicali e opere artistiche a passi del testo, una sfilata di moda. I partecipanti sono ora certificati come facilitatori del protocollo e hanno già cominciato ad applicarlo nei propri contesti di lavoro, raccogliendo feedback positivi relativi all’efficacia e al coinvolgimento dell’insegnamento, alla scoperta dei propri compagni e compagne di classe, alle dinamiche di gruppo.

Sono necessari interventi che possano integrare le evidenze scientifiche (EBT) esistenti e ampliare le vie di ricerca di aiuto dei giovani, basati su semplici protocolli terapeutici, sulle evidenze, progettati per essere facilmente scalabili, e realizzati in contesti di comunità come le scuole.

Nonostante lo studio internazionale debba essere implementato in più aspetti (come, ad esempio, la numerosità del campione, periodo di follow-up, e l’integrazione interculturale degli strumenti) e vada verificata l’efficacia nel tempo con futuri studi, i primi risultati contribuiscono a delineare un nuovo sentiero delle potenzialità dell’espressione creativa per il ben-essere, applicabile anche in contesti meno privilegiati e con risorse limitate.


 

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Catterina Seia

Co-Founder e Presidente CCW-Cultural Welfare Center; Co-Founder e Vice-Presidente della Fondazione Fitzcarraldo; Vice-Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna

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