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Paolo Rossi Castelli19 set 20181 min read

Anche nell'intestino si produce energia elettrica

Tra questi ultimi, quelli che si sono dimostrati capaci di generare elettricità, tutti definiti gram positivi (in termine tecnico), sono, tra gli altri, le listerie, responsabili di tossinfezioni alimentari anche mortali, i clostridi che causano le gangrene gassose, gli enterococchi che provocano le infezioni ospedaliere, mentre tra quelli benèfici i ricercatori californiani hanno individuato diversi lattobacilli, importanti come probiotici e utilizzati anche nelle fermentazioni industriali: ad esempio, per fare lo yogurt.

Ma i ricercatori sono andati oltre, e hanno individuato anche il modo in cui i batteri intestinali generano elettricità: non potendo – come fanno gli animali e le piante – contare sull’ossigeno per scaricare gli elettroni che producono durante le normali reazioni metaboliche, gli estremofili sfruttano ciò che trovano, e cioè, di solito, metalli quali il ferro o il manganese, grazie a una cascata di eventi chimici chiamata catena di trasferimento extracellulare di elettroni (ed è proprio questa cascata a generare l’elettricità). Nell’intestino la catena, più semplice, non si basa sui metalli ma sui componenti della vitamina B12, quali la flavina (perché è presente con facilità), e sembra entrare in funzione quando le condizioni lo richiedono. La corrente generata è stata anche misurata dai ricercatori con un elettrodo, che ha dato come risultato 500 microampère.

Queste informazioni potrebbero avere molteplici applicazioni sia nell’ambito della bioenergia (ad esempio si potrebbe pensare di sfruttare l’elettricità prodotta dai batteri per il trattamento dei rifiuti o delle acque), sia per scopi industriali (ad esempio nella lavorazione dei latticini), sia, infine, per finalità terapeutiche (attraverso l’alterazione delle correnti prodotte, qualora sia necessario).

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Paolo Rossi Castelli

Giornalista dal 1983, Paolo si occupa da anni di divulgazione scientifica, soprattutto nel campo della medicina e della biologia. È l'ideatore dello Sportello Cancro, il sito creato da corriere.it sull'oncologia in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi. Ha collaborato per diversi anni con le pagine della Scienza del Corriere della Sera. È fondatore e direttore di PRC-Comunicare la scienza.

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