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Redazione IBSA21 giu 20238 min read

New Frontiers in biological and environmental determinants of aging

Considerando l’importanza dell’invecchiamento per la società svizzera, con il Canton Ticino che presenta il tasso di longevità più alto d’Europa, il Forum voleva promuovere una maggiore consapevolezza su diversi aspetti legati all'invecchiamento sia nella comunità scientifica, che nella popolazione in generale. Il Forum dal titolo “New Frontiers in biological and environmental determinants of aging" (Nuove frontiere nei determinanti biologici e ambientali dell’invecchiamento) ha riunito esperti di livello internazionale in varie discipline (biologia, psicologia ed epidemiologia) per confrontarsi sull'invecchiamento, ciascuno dalla propria prospettiva. 

La prima parte del Forum è stata incentrata sulla biologia dell’invecchiamento e sulle patologie correlate all'età. Gli esperti hanno presentato le scoperte più recenti in questo ambito dal punto di vista molecolare, cellulare e organico, offrendo l’opportunità di apprendere e discutere le idee emergenti e le sfide attuali.
La seconda parte del Forum ha affrontato il ruolo critico di relazioni sociali, cultura e arti nel plasmare la nostra felicità, salute e longevità, unendo i dati epidemiologici e scientifici con gli aspetti psicologici. Sono stati presentati inoltre degli studi che mostrano come la cultura e le arti aumentino l'aspettativa di vita delle persone.

Il Forum ha sottolineato il bisogno di una collaborazione interdisciplinare tra operatori sanitari, ricercatori e specialisti di altri campi, affinché la medicina dell’invecchiamento e della longevità venga considerata una disciplina clinica e accademica affermata. Lavorando insieme, i professionisti di discipline diverse possono mettere sul tavolo le loro diverse prospettive ed esperienze, creando così approcci e soluzioni più efficaci per le problematiche correlate all'invecchiamento.

L'evento è stato organizzato da IBSA Foundation e dal Bellinzona Institutes of Science (Bios⁺).

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Programma


Moderators

Andrea Alimonti - Professore di Oncologia sperimentale presso l'ETH Zürich e l’Università della Svizzera Italiana, Ricercatore ERC, EMBO YIP, Direttore del Molecular Oncology Institute of Oncology Research e membro del Comitato scientifico della IBSA Foundation per la ricerca scientifica (Svizzera).

Introduzione del Prof. Andrew Steptoe
Luigi Di Corato - Direttore della Divisione Cultura della Città di Lugano (Svizzera).


Abstract

 

  • Hallmarks of Aging: focus on autophagy
    Prof. Guido Kroemer (Francia)

    Sono tre i criteri che devono essere rispettati per ciascuna caratteristica dell’invecchiamento: (1) la manifestazione dipendente dal tempo delle alterazioni che accompagnano il processo di invecchiamento, (2) la possibilità di accelerare l’invecchiamento esaltando sperimentalmente la caratteristica e, elemento più importante, (3) la possibilità di decelerare, arrestare o invertire l’invecchiamento per mezzo di interventi terapeutici sulla singola caratteristica. In anni recenti, con altri ricercatori abbiamo accumulato dati che indicano come, disattivando l’autofagia, questi criteri siano soddisfatti, in quanto (i) l’autofagia si riduce progressivamente con l’età negli organismi modello, (ii) l’inibizione genetica o farmacologica dell’autofagia accelera l’invecchiamento, così come la manifestazione delle patologie correlate all’età compresi cancro e patologie cardiovascolari e degenerative, e (iii) potenziando sperimentalmente l'autofagia si allungano durata della vita e salute. 

  • Stem cell aging and rejuvenation: An epigenetic journey
    Prof. Thomas Rando (USA)

    Le cellule staminali presentano un declino correlato all’età nella loro funzionalità, che porta a compromissioni dell’omeostasi e della riparazione dei tessuti. Tali modifiche sono il risultato di meccanismi sia intrinseci (per es., instabilità genomica, proteostasi compromessa, ecc.), sia di influssi estrinseci dalla loro nicchia e dall’ambiente del sistema cui appartengono. Pertanto, gli stress intracellulari ed extracellulari possono accelerare la velocità del declino nella funzionalità delle cellule staminali. Tuttavia, negli ultimi anni è diventato sempre più evidente che i fenotipi dell’invecchiamento possono essere invertiti, almeno parzialmente e temporaneamente, per mezzo di interventi che ripristinano un epigenoma più giovane nelle cellule staminali di tutto l’organismo. Lo studio di diversi interventi (per es., alimentare, farmacologico, parabiotico, esercizio fisico, ecc.) ha rivelato meccanismi di ringiovanimento epigenetico che hanno il potenziale di tradursi in terapie atte ad allungare la longevità sana nell’essere umano migliorando omeostasi e rigenerazione dei tessuti.

  • Does emotional wellbeing influence health and longevity?
    Prof. Andrew Steptoe (Regno Unito)

    I collegamenti tra processi emotivi e salute fisica vengono compresi sempre meglio, grazie a una combinazione di ricerche epidemiologiche su larga scala e studi meccanicistici sempre più mirati alla biologia sottostante. La ricerca epidemiologica, per mezzo della quale le persone più anziane vengono tracciate nel tempo, ha dimostrato che un maggiore benessere emotivo positivo è associato a una sopravvivenza più lunga, anche quando vengono presi in considerazione i fattori socio-demografici e i problemi di salute presenti. Tali relazioni sono state osservate sia per gli aspetti edonici del benessere (felicità, soddisfazione) sia per il benessere eudaimonico (significato e scopo della vita). Il benessere positivo è associato anche a una ridotta incidenza di patologie importanti correlate all’età e a un invecchiamento più sano. Gli studi meccanicistici hanno scoperto che un maggior benessere è associato a livelli più bassi di infiammazione sistemica e di cortisolo, e a una riduzione dell’attivazione biologica correlata allo stress. Una migliore comprensione di questi processi porterà a una prospettiva più integrata sull’invecchiamento, e aiuterà a trovare dei modi per migliorare la salute e il morale delle persone anziane.

Speakers

Guido Kroemr

Prof. Guido Kroemer (Francia)
Professore presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Parigi Paris-Cité, Direttore del team di ricerca "Metabolismo, cancro e immunità" del French Medical Research Council (Francia)

Guido Kroemer è attualmente Professore presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Parigi Paris-Cité, Direttore del team di ricerca "Metabolismo, cancro e immunità" dell’INSERM (Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale), Direttore delle piattaforme di Metabolomica e Biologia cellulare del Gustave Roussy Comprehensive Cancer Center, e Medico ospedaliero dell’Hôpital Européen Georges-Pompidou, Parigi, Francia. Il lavoro del Dott. Kroemer è incentrato sulle implicazioni fisiopatologiche di stress e morte cellulare nell’ambito di invecchiamento, cancro e infiammazione. Il Dott. Kroemer ha scoperto lo scatenamento delle vie di segnalazione che regolano la morte cellulare per permeabilizzazione della membrana mitocondriale, gli effetti citoprotettivi e anti-età della macroautofagia, così come il ruolo decisivo della morte cellulare immunogenica nei trattamenti antitumorali. Con oltre 1500 articoli, tra cui 63 saggi sulle riviste scientifiche dedicate al sistema nervoso centrale Cell (13 articoli), Nature (5), Nature Medicine (21), Science (18) e Science Translational Medicine (6) e un h-index di 275, Kroemer è il ricercatore europeo più citato d’Europa nel campo della ricerca biomedica e il ricercatore più citato al mondo nei campi di biologia e biochimica (https://research.com/scientists-rankings/biology-and-biochemistry). I suoi contributi sono stati riconosciuti con svariati premi, tra cui i premi più prestigiosi nel campo della ricerca sul cancro di Belgio (premio biomedico Baillet-Latour), Francia (Prix Duquesne, Prix Léopold Griffuel, Grand Prix Ruban Rose) e Svizzera (Brupbacher Prize), il Premio Cartesio sponsorizzato dall’Unione Europea, e il più importante riconoscimento scientifico italiano per la scienza (Premio Lombardia è Ricerca). Kroemer è fondatore e caporedattore di cinque riviste scientifiche: Cell Death & Disease, Cell Stress, OncoImmunology, Microbial Cell, e Molecular & Cellular Oncology, ed è membro di Academia Europaea, Accademia austriaca delle scienze (Austrian Academy of Sciences), Chinese Academy of Engineering, European Academy of Cancer Sciences (EACS), Accademia europea delle scienze (European Academy of Sciences, EAS), Accademia europea delle scienze e delle arti (European Academy of Sciences and Arts, EASA), European Molecular Biology Organization (EMBO), Accademia Cesarea Leopoldina (German National Academy of Sciences Leopoldina), Institut Universitaire de France (IUF) e Reale Accademia di scienze esatte, fisiche e naturali (Spanish Royal Academy of Sciences). Kroemer è Presidente fondatore dell’European Academy of Tumor Immunology (EATI). 

 

Thomas Rando

Prof. Thomas Rando (USA)
Direttore del Broad Stem Cell Research Center, Professore di Neurologia e Biologia molecolare, cellulare e dello sviluppo presso la UCLA e Professore della Stanford University (USA) 

Il Dott. Rando è Direttore del Broad Stem Cell Research Center della UCLA, di cui è Professore di Neurologia e Biologia molecolare, cellulare e dello sviluppo. Il suo laboratorio è un centro leader della ricerca nel campo della biologia sia delle cellule staminali, sia dell’invecchiamento, grazie a uno studio pionieristico sull’uso della parabiosi eterocronica nello studio dell’invecchiamento molecolare, cellulare e dell’organismo. Rando ha pubblicato oltre 200 articoli peer reviewed ed è membro eletto della National Academy of Medicine e dell’American Academy of Arts and Sciences. Il Dott. Rando è inoltre fondatore scientifico e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Fountain Therapeutics, una Platform Company creata per lo studio dell’invecchiamento cellulare ai fini della ricerca farmacologica per il trattamento delle patologie croniche correlate all'età.

 

Andrew Steptoe

Prof. Andrew Steptoe (UK)
Head, Department of Behavioural Science and Health Institute of Epidemiology and Health Care - University College London

Andrew Steptoe è Professore di Psicologia ed Epidemiologia allo University College London, dove è a capo del Dipartimento di Scienze comportamentali e Salute, e Direttore dello studio ELSA (English Longitudinal Study of Ageing [Studio longitudinale inglese sull’invecchiamento]). Il Prof. Steptoe si è laureato in Scienze naturali all’Università di Cambridge e ha completato il dottorato di ricerca presso l’Università di Oxford. Steptoe era a capo del Dipartimento di Psicologia della St. George’s Hospital Medical School di Londra, e si è quindi trasferito allo University College London nel 2000. È stato Professore di Psicologia della British Heart Foundation dal 2000 al 2016, e Direttore dell’Institute of Epidemiology and Health Care dal 2011 fino al 2017. Steptoe è membro della British Academy, dell'Academy of Medical Sciences, della Royal Society of Biology e dell'Academy for Social Sciences. La ricerca del Dott. Steptoe è incentrata principalmente sui collegamenti tra i processi psicologici e sociali e la salute fisica, e sull’invecchiamento della popolazione. Steptoe è stato autore o revisore di 24 testi e di circa 980 articoli scientifici e capitoli di testi.

 

Interviste

Guido Kroemer

Thomas Rando

Andrew Steptoe

Silvia Misiti

Andrea Alimonti


Foto

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