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IBSA Foundation_mini-radar per prevenire gli incidenti domestici e riconoscere l’Alzheimer
Paolo Rossi Castelli06 apr 20232 min read

Un mini-radar per prevenire gli incidenti domestici e riconoscere l’Alzheimer

Il dispositivo (che può essere installato facilmente in casa, o negli ospedali) misura in tempo reale l’andatura e segnala le persone a rischio. Potrà aiutare anche a riconoscere i sintomi precoci dell’Alzheimer.

Le cadute degli anziani, che spesso rappresentano l’inizio di una serie di altri problemi anche gravi, potrebbero essere prevenute con l’ausilio di un miniradar, che grazie alla sua praticità di utilizzo può essere installato facilmente in casa, oppure negli ospedali e in altri istituti di cura. Così si potrebbero proteggere con maggiore efficacia soprattutto gli anziani colpiti dalla demenza di Alzheimer e da altre patologie neurodegenerative che compromettono anche l’equilibrio e l’orientamento spaziale.

A mettere a punto il miniradar (che, in termine tecnico, rientra nella categoria dei radar a onda continua modulata in frequenza a onde millimetriche) sono stati i bioingegneri della Chalmers University of Technology di Göteborg, in Svezia, che hanno poi illustrato le caratteristiche dello strumento sulla rivista scientifica Sensors. In sintesi, il piccolo sensore (paragonabile, come dimensioni, ai rilevatori di fumo installati per prevenire gli incendi) riesce a creare una mappa ad alta risoluzione del modello di deambulazione di una persona, misurando in particolare il tempo necessario per fare un passo. «La variazione dei tempi dei passi è la chiave» – spiega Xuezhi Zeng, primo autore dello studio. –

Dalla lettura dell’andatura al riconoscimento dei sintomi dell’Alzheimer 

Una persona sana normalmente ha un'andatura regolare, mentre una persona a rischio di incidenti da caduta mostra spesso una grande variazione nei tempi dei passi. Ad esempio, il primo passo può richiedere un secondo, mentre il secondo può richiederne due».

Oltre a essere facile da usare, il miniradar offre anche il vantaggio di raccogliere in tempo reale i dati senza filmare. «Questo significa – continua Zeng – che può essere utilizzato senza invadere la privacy delle persone e senza la sensazione di monitoraggio che verrebbe provocata da una telecamera». 

Sapere che una persona potrebbe cadere permette di programmare le contromisure migliori come una fisioterapia mirata, quando possibile, o la modifica dell’arredamento, per prevenire incidenti. Ma il miniradar potrà anche aiutare a identificare precocemente l’Alzheimer, quando la malattia non dà ancora segni evidenti ed è difficile da rilevare, perché un aumento della variabilità del tempo del passo è proprio collegata, in molti casi, ai disordini generati da questa patologia.

Risparmi anche per il sistema sanitario

Se l’uso del miniradar si diffondesse – sottolineano gli autori – potrebbero essere tangibili i benefici anche economici, perché si risparmierebbe parecchio denaro, evitando ricoveri, interventi e riabilitazioni. Solo in Svezia circa 100.000 over 65 ogni anno subiscono una caduta che richiede un intervento medico, e nel 70% dei casi anche un ricovero. Questa situazione non è unica per la Svezia. Ad esempio, negli Stati Uniti si stima che ogni anno 3 milioni di anziani si rivolgano al pronto soccorso a causa di incidenti da caduta.

 

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Paolo Rossi Castelli

Giornalista dal 1983, Paolo si occupa da anni di divulgazione scientifica, soprattutto nel campo della medicina e della biologia. È l'ideatore dello Sportello Cancro, il sito creato da corriere.it sull'oncologia in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi. Ha collaborato per diversi anni con le pagine della Scienza del Corriere della Sera. È fondatore e direttore di PRC-Comunicare la scienza.

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