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Medico che tiene in mano una provetta con campione di sangue per il test HPV sullo sfondo di provette mediche con analisi.
Paolo Rossi Castelli09 ott 20253 min read

Test HPV sperimentale per la diagnosi precoce dei tumori orofaringei

Test HPV sperimentale per la diagnosi precoce dei tumori orofaringei
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Con una tecnica sofisticata è possibile individuare nel sangue le tracce dei tumori della gola e della parte posteriore della lingua provocati dal papilloma virus, responsabile anche del tumore del collo dell’utero. L’HPV si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali, non solo genitali ma anche orali.



Negli Stati Uniti circa il 70% dei tumori dell’orofaringe (parte posteriore della lingua e gola) è causato dal papilloma virus (HPV), lo stesso che può provocare anche il cancro del collo dell’utero. Ma, a differenza di quest’ultimo, non esistono programmi di screening per le neoplasie del “distretto” orofaringeo associate al virus. La conseguenza è che, in questi casi, la diagnosi arriva spesso troppo tardi, quando il tumore ha già raggiunto dimensioni importanti e si è diffuso ai linfonodi.
In tale situazione i pazienti devono affrontare quasi sempre terapie invasive, con effetti collaterali che possono essere pesanti.

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute apre, però, scenari inediti. I ricercatori del Mass General Brigham (una rete di ospedali nellarea di Boston) hanno infatti sviluppato un innovativo esame del sangue, chiamato HPV-DeepSeek, che permette di individuare tracce del tumore anche dieci anni prima della comparsa dei sintomi. Si tratta di una vera e propria biopsia liquida: invece di prelevare tessuti, gli oncologi analizzano - dicevamo - campioni di sangue, alla ricerca di minuscoli frammenti di DNA virale rilasciati dal tumore. Come si può immaginare, è particolarmente difficile individuare questi microscopici tratti del codice genetico del virus HPV in mezzo alle migliaia di miliardi di cellule che circolano nel sangue. Ma i ricercatori hanno dimostrato che, con tecniche molto sofisticate, è possibile.

«Per la prima volta siamo riusciti a individuare con precisione i tumori dell’orofaringe legati allHPV in persone asintomatiche, molti anni prima che ricevano una diagnosi clinica - conferma Daniel L. Faden, chirurgo dellarea testa-collo e primo autore dello studio. - Vogliamo intercettare i tumori allo stadio più precoce, migliorando prognosi e qualità di vita».

HPV: un virus diffusissimo, che quasi sempre viene debellato 

Il papillomavirus è molto diffuso e si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali, non solo genitali ma anche orali, in seguito al contatto con la pelle e le mucose infette (-non viene diffuso, invece, tramite i liquidi corporei).

Si stima che l'85-90% delle persone sessualmente attive contragga un'infezione da HPV almeno una volta nella vita, ma nella stragrande maggioranza dei casi il sistema immunitario elimina il virus. Solo alcuni ceppi particolarmente aggressivi possono rimanere all’interno delle cellule e, in una percentuale ridottissima, portano - con il passare del tempo - ad alterazioni delle cellule stesse, fino a innescare una situazione precancerosa, e poi cancerosa.

Screening HPV e diagnosi precoci

Per questo è fondamentale la diagnosi precoce, come avviene per il collo dell’utero (grazie al Pap test e all’HPV test su cellule estratte con un’apposita “spatola”), intervenendo con le terapie appropriate quando la situazione è ancora sotto controllo. Nei Paesi più avanzati gli screening di massa hanno permesso di ridurre fortemente il carcinoma uterino. Ma, come dicevamo, per l’orofaringe tutto questo non è possibile.

HPV-DeepSeek: come funziona il test 

Per verificare l’efficacia dell’HPV-DeepSeek i ricercatori statunitensi hanno analizzato 56 campioni di sangue conservati nella biobanca del Mass General Brigham: 28 appartenevano a persone che anni dopo il prelievo hanno poi sviluppato un tumore testa-collo HPV-correlato” (in gergo tecnico); 28, invece, erano campioni di sangue prelevati a persone di controllo sane. Il test ha identificato la presenza di DNA tumorale in 22 futuri pazienti, mentre tutti i campioni delle persone di controllo sono risultati negativi, confermando l’elevata specificità del test.

Ma non basta. Applicando modelli di intelligenza artificiale a un ulteriore gruppo di oltre 300 casi e controlli (seguiti da altri ospedali), gli studiosi hanno potuto perfezionare lanalisi, aumentando la sensibilità fino al 96%: in questo modo HPV-DeepSeek ha riconosciuto 27 casi su 28, anche in campioni raccolti più di dieci anni prima.

Resta, naturalmente, anche un altro strumento che si è rivelato importantissimo per prevenire le infezioni da HPV: la vaccinazione contro il virus, raccomandata sia per le ragazze che per i ragazzi, soprattutto se viene eseguita prima dell’inizio dell’attività sessuale. 


 

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Paolo Rossi Castelli
Giornalista professionista, Paolo si occupa da molti anni di divulgazione scientifica, soprattutto nel settore della medicina e della biologia. È l'ideatore dello Sportello Cancro, il sito creato da corriere.it sull'oncologia in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi. Ha scritto per le pagine della Scienza del Corriere della Sera e per altre testate nazionali. È fondatore e direttore di PRC-Comunicare la scienza.
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