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Paolo Rossi Castelli31 mag 20191 min read

Nell’ambra un mollusco marino di 99 milioni di anni fa | Fondazione IBSA

Una cartolina spedita 99 milioni di anni fa: si potrebbe raccontare così lo straordinario pezzo di ambra trovato nel nord del Myanmar (o Birmania, se vogliamo usare il “vecchio” nome) e studiato dai ricercatori del Nanjing Institute of Geology and Palaeontology della Chinese Academy of Sciences (NIGPAS), che hanno pubblicato i risultati delle loro indagini sulla rivista scientifica PNAS, insieme ad alcune fotografie.

Nell’ambra birmana si vede, infatti, un’immagine molto precisa di numerose specie viventi in quei tempi remotissimi, con alcune particolarità che molto raramente si ritrovano in reperti come questo: soprattutto, la presenza di alcuni organismi marini, tra i quali un’ammonite (un tipo di mollusco che si è estinto 65 milioni di anni fa), di solito assenti, visto che l’ambra è una resina di derivazione vegetale terrestre.

Lungo e sorprendente l’elenco delle specie presenti in quella “pietruzza” di soli 33 millimetri di lunghezza, 9,5 di larghezza e 29 di altezza, e dal peso di 6,08 grammi: oltre all’ammonite, sono rimaste intrappolate 40 specie marine e terrestri, tra le quali i più rappresentati sono gli acari. E poi ragni, millepiedi, scarafaggi, mosche e vespe, per quanto riguarda gli esseri terrestri, e molluschi di diverso tipo per quelli marini.

I ricercatori hanno utilizzato una micro-Tac, per capire meglio che cosa fosse rimasto incluso nell’ambra, e sono riusciti a ottenere immagini tridimensionali ad alta risoluzione, molto importanti per la classificazione di quella sorta di zoo preistorico miniaturizzato, e per l’identificazione dell’ammonite – che è un esemplare giovane di Puzosia (una sorta di parente estinto dei calamari), diffusa nel medio Cretaceo, cioè, appunto, circa 99 milioni di anni fa.

Quanto ai motivi per i quali un’ammonite si è ritrovata in una goccia di ambra, la spiegazione più probabile, secondo i paleontologi cinesi, è questa: l’ambra deriva da un albero che produceva resina e viveva, probabilmente, vicino a una spiaggia. Numerosi animali terrestri sono rimasti imprigionati, quando la resina era ancora sul tronco. Poi è caduta sulla sabbia e ha inglobato l’ammonite, oltre alla sabbia stessa, che dopo 99 milioni di anni è riapparsa agli occhi, sorpresi, dei ricercatori di Nanjing (Nanchino).

Photo credit: NIGPAS

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Paolo Rossi Castelli

Giornalista dal 1983, Paolo si occupa da anni di divulgazione scientifica, soprattutto nel campo della medicina e della biologia. È l'ideatore dello Sportello Cancro, il sito creato da corriere.it sull'oncologia in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi. Ha collaborato per diversi anni con le pagine della Scienza del Corriere della Sera. È fondatore e direttore di PRC-Comunicare la scienza.

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