Donne che hanno cambiato la storia della medicina

È un dato di fatto: tra i vincitori del Premio Nobel, le donne sono sottorappresentate. Complessivamente, fra il 1901 e il 2019
Su 923 premiati
- solo 54 donne hanno avuto questo riconoscimento
- di cui, 20 nel campo scientifico (fisica, chimica, medicina)
- e, tra queste, solo 12 di loro hanno ricevuto il Premio Nobel per la Medicina
- 2 delle quali hanno conseguito il premio in quanto coniugi
Solo lo 1,8% delle nomine per i Premi Nobel per la Fisica, la Chimica e la Medicina sono donne.
In verde, i Premi Nobel per la Fisica, la Chimica e la Medicina attribuiti a donne.
A determinare questa situazione è stata la disparità di accesso all’istruzione, alle tecnologie e alle posizioni di comando, che ha allontanato innumerevoli menti femminili brillanti dalle carriere scientifiche e bloccato i loro progressi.
La mancanza di premi e riconoscimenti è il riflesso delle disuguaglianze che le donne sperimentano troppo spesso durante la loro carriera. Il divario di genere nella scienza, nella tecnologia e nell’innovazione si traduce in talenti mancati e scoperte non sfruttate. E senza scienziate visibili e riconosciute, che facciano da esempio e da riferimento, le giovani scienziate e ricercatrici possono essere scoraggiate dal dedicarsi alla ricerca scientifica.
Dopo la prima serie di #storiecontagiose continuiamo con una seconda serie dedicata alle 12 donne che hanno vinto il Premio Nobel per la Medicina.
Ecco la timeline delle loro scoperte.


L’obiettivo è di rendere visibili coloro che hanno contribuito al futuro della medicina e guidano tutt’ora le nuove generazioni di giovani donne favorendone empowerment e gender mainstreaming.
Ciascuna di loro ha dato contributi fondamentali alla ricerca.
Basti pensare alla scoperta dell’artemisinina, il farmaco per combattere la malaria messo a punto dall’immunologa cinese Tu Youyou (Nobel per la Medicina 2015) o alla ricerca sull’invecchiamento cellulare che ha portato Elizabeth H. Blackburn e Carol W. Greider (entrambe Nobel per la Medicina nel 2009) a capire in che modo i telomeri proteggono i cromosomi dal deterioramento del materiale genetico.
Come vedremo, ogni loro storia è diversa. Ci sono però alcuni tratti che le accomunano.
- Audacia: non hanno paura di provare strade mai percorse prima dai loro colleghi
- Brillantezza: riescono a vedere connessioni inaspettate in fenomeni che sembrano distanti fra loro
- Curiosità: si interessano di aspetti apparentemente “minori” e riescono a creare nuove prospettive di ricerca
- Dinamicità: lavorano con un entusiasmo e una resistenza alla fatica che le rende inarrestabili
- Generosità: sanno lavorare in squadra e condividere con i colleghi le loro scoperte
- Passione: sognano di cambiare il mondo e ridurre la sofferenza delle persone
- Resilienza: non si arrendono mai di fronte alle difficoltà e agli ostacoli che trovano sul loro cammino
- Tenacia: iniziano da giovani uno studio specifico, che portano poi avanti per tutta la vita
Il loro lavoro ha cambiato il modo in cui concepiamo la medicina e le loro storie meritano di essere conosciute, riconosciute e raccontate.
Tutte le immagini e i lavori creativi sono ad opera della talentuosa Nina Chhita, nome d’artista @nina.draws.scientists.

La serie di #storiecontagiose diventa un libro
Scopri le vite di queste 12 straordinarie scienziate, da Gerty Radnitz Cori, prima donna Nobel della medicina, a Tu Youyu, prima scienziata cinese a ricevere un premio Nobel in una categoria scientifica senza avere in curriculum un dottorato, una laurea o una formazione all’estero.
La prima donna Nobel della medicina.
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